Published On: Dicembre 15th, 2025
10 Errori Comuni Che Mettono a Rischio La Sicurezza Aziendale

Quando si parla di cybersecurity, è facile pensare a minacce esterne complesse o a tecnologie avanzate. Ma in realtà, molti incidenti informatici nascono da azioni quotidiane sbagliate o superficiali compiute all’interno dell’azienda. Una password debole, un link cliccato distrattamente, un dispositivo personale non protetto: basta poco per aprire la porta a un attacco.

Questi errori di sicurezza sono spesso inconsapevoli, ma possono causare perdite di dati, interruzioni operative e danni reputazionali. Ecco perché la prima linea di difesa non è il firewall, ma ogni singola persona in azienda. Conoscere i comportamenti rischiosi è il primo passo per evitarli.

In questo articolo analizziamo i 10 errori più comuni che mettono a rischio la sicurezza aziendale, con una soluzione pratica per ognuno. Perché la responsabilità digitale è di tutti: IT, HR, amministrazione, marketing, produzione. La sicurezza parte da qui.

Perché Gli Errori Quotidiani Sono La Maggior Minaccia

Le statistiche parlano chiaro: l’utente è l’anello più debole

Secondo i principali report di settore, la maggior parte degli incidenti informatici ha origine da un errore umano. Cliccare su un link malevolo, usare una password troppo semplice, dimenticare di aggiornare un software: azioni che sembrano banali, ma che possono compromettere interi sistemi aziendali. Gli attaccanti lo sanno bene e sfruttano ogni occasione per colpire nel momento di distrazione.

Non serve essere un hacker esperto per causare un danno informatico: spesso basta ignorare una policy, agire in fretta o sottovalutare un’email sospetta. È per questo che la sicurezza non è solo un tema tecnico: è prima di tutto una questione di comportamento e attenzione. E ogni collaboratore gioca un ruolo decisivo.

La differenza tra incidente e prevenzione è spesso un clic

In molti casi, gli attacchi non si verificano per mancanza di strumenti, ma perché le misure esistenti non vengono seguite correttamente. Una VPN non attivata, una chiavetta inserita senza controllo, un documento aziendale inviato via email personale: ogni azione ha un impatto, anche se non immediato.

Capire questo meccanismo è fondamentale per cambiare mentalità: la sicurezza non si delega, si costruisce insieme. E la prevenzione inizia da comportamenti quotidiani più consapevoli, supportati da regole semplici, esempi pratici e una cultura interna che valorizzi la responsabilità digitale individuale.

I 10 Errori Più Comuni (E Come Evitarli)

Errore 1: Password deboli o riutilizzate

L’utilizzo di password semplici (come “123456” o “password”) o la riutilizzazione delle stesse credenziali per più account è uno degli errori più diffusi e pericolosi. In caso di violazione su un servizio, tutti gli account collegati diventano vulnerabili.

Soluzione: Utilizzare password complesse e uniche per ogni servizio. Implementare un password manager aziendale e attivare sempre l’autenticazione a più fattori (MFA).

Errore 2: Clic su link sospetti o allegati sconosciuti

Le campagne di phishing si presentano spesso come email apparentemente legittime, ma contengono link malevoli o allegati infetti. Basta un clic per compromettere l’intero sistema.

Soluzione: Prestare attenzione al mittente, ai toni insoliti, agli errori grammaticali. In caso di dubbio, non cliccare e segnala al reparto IT.

Errore 3: Lasciare il PC sbloccato

Allontanarsi dalla postazione senza bloccare lo schermo espone il dispositivo a accessi non autorizzati, soprattutto in ambienti condivisi o durante lo smart working.

Soluzione: Attivare il blocco automatico e bloccare manualmente lo schermo (es. tasto Windows+L). Mai lasciare il PC incustodito e accessibile.

Errore 4: Utilizzo di dispositivi personali non protetti

L’uso di smartphone, tablet o laptop personali per attività lavorative, senza protezioni adeguate, rappresenta un punto debole grave. La mancanza di antivirus o policy di sicurezza può favorire la diffusione di malware.

Soluzione: Usare solo dispositivi approvati e configurati dal reparto IT. In caso di BYOD, applicare le policy minime di sicurezza (crittografia, antivirus, VPN).

Errore 5: Condivisione di account o credenziali

Condividere credenziali tra colleghi o team, anche per “velocizzare” le attività, compromette la tracciabilità e la responsabilità individuale. In caso di incidente, non si può risalire all’origine del problema.

Soluzione: Ogni utente deve avere il proprio account e le proprie autorizzazioni. Vietare la condivisione di password e abilitare l’accesso per ruolo.

Errore 6: Mancanza di aggiornamenti software

Utilizzare software non aggiornati espone l’azienda a vulnerabilità note. Molti attacchi sfruttano falle già documentate e per cui esistono aggiornamenti da mesi.

Soluzione: Abilitare gli aggiornamenti automatici. Pianificare controlli regolari con il reparto IT. Evitare software non ufficiali o obsoleti.

Errore 7: Invio di dati sensibili su canali non sicuri

Inviare file riservati via email personale o tramite piattaforme non cifrate compromette la confidenzialità delle informazioni aziendali. Una volta usciti dal perimetro, i dati non sono più protetti.

Soluzione: Utilizzare strumenti approvati e sicuri per la condivisione interna ed esterna (es. condivisione criptata, portali aziendali, VPN).

Errore 8: Accessi non autorizzati o fuori policy

Accedere a risorse o informazioni al di fuori delle proprie autorizzazioni è un comportamento rischioso, anche se fatto “in buona fede”. Espone l’azienda a violazioni interne e perdita di controllo.

Soluzione: Rispettare le policy di accesso. In caso di necessità, richiedere permessi temporanei tracciabili. Implementare un sistema di gestione delle identità (IAM).

Errore 9: Scarso riconoscimento delle minacce phishing

Molti dipendenti non sanno riconoscere i segnali di un’email fraudolenta o di un sito contraffatto. Questo favorisce furti di credenziali e attacchi mirati.

Soluzione: Organizzare simulazioni di phishing e corsi di formazione periodici. Creare una cultura di cyber awareness diffusa.

Errore 10: Mancanza di formazione e cultura della sicurezza

La sicurezza non si limita alla tecnologia. Se i dipendenti non ricevono una formazione adeguata, ogni investimento tecnico perde di efficacia. Il comportamento umano resta il fattore di rischio numero uno.

Soluzione: Introdurre programmi di formazione continua, coinvolgere i team IT nelle attività educative, aggiornare le policy in modo comprensibile e accessibile.

Prevenzione e Consapevolezza: La Sicurezza Parte da Ognuno di Noi

Piccole azioni quotidiane che fanno la differenza

La sicurezza aziendale non è una responsabilità esclusiva del reparto IT. Ogni dipendente, indipendentemente dal ruolo, contribuisce attivamente a proteggere i dati, i sistemi e la reputazione dell’azienda. Le azioni quotidiane — come scegliere una password sicura, aggiornare il proprio dispositivo o riconoscere un’email sospetta — hanno un impatto diretto sulla tenuta dell’intera infrastruttura digitale.

Essere consapevoli dei rischi, applicare buone pratiche e rispettare le policy interne non richiede competenze tecniche avanzate, ma attenzione, responsabilità e spirito collaborativo. La prevenzione non è complicata: è una serie di scelte semplici che, ripetute ogni giorno, costruiscono una barriera concreta contro le minacce informatiche.

Come costruire una cultura condivisa della sicurezza

Perché la sicurezza funzioni davvero, deve diventare parte integrante della cultura aziendale. Questo significa parlare di sicurezza anche fuori dagli ambienti IT, fornire esempi comprensibili, incoraggiare il confronto e creare un clima in cui segnalare un rischio non è visto come un errore, ma come un atto di responsabilità.

Kōkishin aiuta le aziende proprio in questo: trasformare la sicurezza in un elemento vivo della quotidianità professionale. Attraverso formazione mirata, campagne di sensibilizzazione, simulazioni ed esercizi pratici, è possibile aumentare il livello di attenzione e ridurre drasticamente il rischio operativo. Perché la sicurezza non è solo un obiettivo tecnico: è un atteggiamento condiviso.