Published On: Ottobre 20th, 2025
IT/OT una convergenza che scricchiola

 

Negli ultimi anni, la trasformazione digitale ha ridisegnato i confini tra IT e OT.

Con l’avvento dell’Industria 4.0, e la prospettiva di un’Industria 5.0 sempre più integrata tra automazione e intelligenza umana, i sistemi di produzione sono diventati interconnessi, intelligenti e data-driven. Questa interconnessione ha generato enormi vantaggi in termini di efficienza e analisi, ma ha anche aperto nuove superfici di rischio.

Molti impianti, originariamente concepiti per operare in isolamento, oggi comunicano con l’esterno senza essere stati progettati secondo principi di security by design. Le aziende più lungimiranti stanno rispondendo introducendo nuove figure professionali verticali dedicate alla sicurezza OT – come l’OT Security Manager o l’Industrial Cybersecurity Lead – in grado di dialogare con i team IT e comprendere le dinamiche dei processi industriali.

È il segnale che la sicurezza OT non è più un tema tecnico, ma un asse strategico per la continuità e la competitività del business.

 

Un equilibrio necessario, non una sovrapposizione

La convergenza tra IT e OT è oggi una necessità di business: la produzione è sempre più guidata dai dati e l’integrazione tra sistemi informativi e industriali consente di ottimizzare i processi, ridurre i costi e aumentare la resilienza operativa.

Tuttavia, questa convergenza non significa omogeneità.

L’OT non è un’estensione dell’IT: è un mondo con regole, obiettivi e priorità proprie, dove la sicurezza non riguarda soltanto i dati, ma anche la continuità produttiva, la disponibilità dei sistemi e la sicurezza fisica delle persone. Ciò che funziona in ambito IT – come patching aggressivo, aggiornamenti automatici o strategie di isolamento spinte – può risultare inapplicabile o addirittura dannoso in un contesto OT, dove ogni intervento deve essere pianificato con estrema attenzione per non interrompere i processi industriali. Per questo serve un dialogo costante, ma consapevole: l’IT deve comprendere le peculiarità dell’ambiente OT, e l’OT deve aprirsi a una collaborazione strutturata, capace di valorizzare le competenze di entrambi i mondi senza forzare modelli non compatibili.

Per CIO e IT Director, proteggere i sistemi operativi industriali è ormai parte integrante della strategia di cybersecurity aziendale. Difendere l’OT significa proteggere la produttività, le persone e la reputazione dell’impresa.

In questo scenario emergono alcuni principi cardine su cui costruire un approccio solido e sostenibile alla sicurezza industriale.

 

Incident Response Plan specifico per l’OT

Nel mondo operativo, un incidente cyber non si misura solo in termini di dati compromessi: può significare fermare una linea di produzione, danneggiare impianti o mettere a rischio la sicurezza fisica.

Per questo, il piano di risposta deve essere dedicato all’ambiente industriale e distinto da quello IT. Serve conoscere gli asset, i protocolli e le competenze presenti in ciascun impianto, prevedere ruoli e procedure precise e testarle regolarmente con esercitazioni mirate.

Essere preparati non elimina il rischio, ma consente di contenerlo senza compromettere la continuità produttiva.

 

Un’architettura difendibile

La protezione dell’OT non si costruisce solo con firewall o segmentazioni di rete. Richiede una visione architetturale difendibile, in cui tecnologia, processi e persone operano in sinergia. Ciò implica ridurre i punti di accesso non necessari, rafforzare le interfacce IT/OT e soprattutto creare consapevolezza tra chi gestisce quotidianamente gli impianti.

Una rete è sicura solo se chi la utilizza sa come mantenerla tale.

 

Visibilità e consapevolezza operativa

La sicurezza nasce dalla conoscenza.

Disporre di una visione completa e aggiornata degli asset industriali, delle loro vulnerabilità e dei flussi di comunicazione è la base per ogni strategia efficace. Senza visibilità, non si può sapere dove intervenire né valutare quanto si è realmente protetti. Monitorare, censire e comprendere ciò che accade nella rete OT significa trasformare l’infrastruttura in un ambiente osservabile e controllabile.

 

Accesso remoto in sicurezza

L’accesso remoto è ormai indispensabile per manutenzione, assistenza e supervisione, ma è anche uno dei principali vettori d’attacco. Garantire la sicurezza in questa area richiede controlli rigorosi e multilivello:

  • autenticazione multi-fattore per ogni connessione,
  • gestione dei privilegi per gli account critici,
  • sistemi di intermediazione (jump server) per isolare la rete OT da quella esterna.

Ogni accesso deve essere verificato, tracciato e giustificato, in modo da preservare la stabilità dell’ambiente produttivo.

 

Gestione delle vulnerabilità basata sul rischio

Nel contesto industriale, aggiornare o “patchare” non è sempre possibile: fermare un impianto può avere costi enormi e impatti sulla sicurezza fisica. È quindi necessario un approccio guidato dal rischio, che permetta di definire priorità d’intervento, valutare l’impatto operativo e adottare soluzioni compensative quando non è possibile intervenire direttamente.

La chiave è trovare l’equilibrio tra riduzione dell’esposizione e continuità di servizio, senza mai perdere di vista l’obiettivo principale: mantenere il controllo.

 

Verso una sicurezza integrata

La sicurezza OT non è un’estensione dell’IT, ma una sua evoluzione naturale, fondata sulla collaborazione costante tra i due mondi. Serve un linguaggio comune, capace di unire la cultura del dato dell’IT con la conoscenza dei processi dell’OT. Costruire questo equilibrio significa rendere la sicurezza un fattore abilitante, non un ostacolo all’innovazione.

Solo così le imprese potranno affrontare la nuova era industriale – oggi 4.0, domani 5.0 – in modo sicuro, resiliente e sostenibile.

 

Come possiamo supportarti

Il nostro team supporta le organizzazioni nel percorso di maturità della sicurezza OT, attraverso:

  • Assessment dedicati basati sui principali framework internazionali e verticali del settore industriale (IEC 62443, NIST CSF, ISO/IEC 27019, NIS2, ecc.);
  • definizione di strategie di security by design per nuovi impianti e infrastrutture connesse;
  • analisi del rischio e definizione di roadmap evolutive che integrano processi, tecnologie e formazione;
  • accompagnamento nella collaborazione IT/OT, favorendo governance e visibilità trasversale.

Se la tua organizzazione sta evolvendo verso un ecosistema industriale più connesso, contatta il nostro team: possiamo aiutarti a progettare e implementare una sicurezza OT robusta, misurabile e allineata alle best practice internazionali.